In questi anni appena trascorsi abbiamo imparato a muoverci su un filo molto sottile che definisco speranza. Essere dei funamboli della fiducia in qualche evento che ci riporti in prospettive nuove ,ci ha reso più fragili o ha sviluppato in noi resilienza?
Molti nei social inneggiano alla nostra capacità di non lasciarsi piegare dagli eventi ma di sapersi rimodellare per tornare alla forma originale.
Io credo al contrario che dovremmo apprezzare la nostra fragilità segno emozionante di una nuova capacità di uscire dalle solite vie del progresso dato per scontato, e di saperci orientare in modo precario e incerto verso nuove prospettive di orizzonti.
- Dovremmo fare della nostra consapevole fragilità un motivo di vanto. Potemmo anche essere orgogliosi di averla accettata come componente fondamentale del nostro stare nel mondo. La fragilità infatti ci dona una dimensione di apertura a nuove soluzioni e prospettive ci spinge a confrontarci con gli altri per cercare nuove soluzioni. Infine essere fragile vuol dire ammettere che la via del progresso evoluzionistica,del profitto al di sopra di ogni valore,dello schiacciare i bisogni umani sotto la logica dell’economia diventano sempre più fallimentari. Invochiamo la pace e accogliamo la nostra mite fragilità, come segni della reale fratellanza umana.