Il quesito che pone libertà e dissenso come elementi intimamente correlati è oggi più attuale che mai.
Nelle decisioni politiche prese dagli Stati cosiddetti democratici sembra che il diritto al dissenso sia stato cancellato del tutto: chiunque di noi provi a sollevare obiezioni, anche e soprattutto in relazione a questa ultima guerra in Ucraina viene deriso,offeso da un’orda di millantatori che attraverso i social e i mass media ,si scagliano contro come in una crociata moderna. Se dunque il dissenso viene sepolto dalla narrazione uniforme e tossica degli organi ufficiali di propaganda ha senso chiedersi che fine ha fatto la nostra libertà di pensiero.
Immagino un passato in cui Rosa Parks o Martin Luther King , Mahatma Gandhi non avessero avuto il coraggio di dissentire e di mobilitare le masse per difendere i loro diritti, in che mondo vivremmo noi oggi. Hanno saputo elevare la loro voce del dissenso questi grandi personaggi ,ottenendo i molti casi grandi vittorie sociali e politiche.
Don Milani sacerdote ed educatore ha affermato a proposito della obiezione di coscienza con estrema determinazione ” l’ Obbedienza non è più una virtù ” nella famosa Lettera ai cappellani militari .
Forse, allora è il caso di smettere di essere così accondiscendenti e rassegnati e di iniziare una lunga ,pacifica strada di disobbedienza civile.
Lasciamoci ispirate da questi grandi protagonisti e costruiamo la nostra dimensione di reale,vera libertà, che per essere tale deve vederci protagonisti, tutti protetti dal diritto di dissentire.