Boves è un piccolo comune della provincia di Cuneo, situato a pochi kilometri dal capoluogo di regione. La cittadina presenta una popolazione di circa 9500 abitanti e faceva parte della Comunità montana delle Alpi del Mare. Il suo nome deriva molto probabilmente dal latino ed è legato alla tradizione di allevamento delle mucche, tipico della zona.
Da remotissimi tempi abitata, fu colonia romana nel periodo in cui le legioni dilagarono alla conquista della Gallia Cisalpina. Durante il Medioevo passò sotto il controllo del marchesato di Saluzzo per poi riunirsi infine ai domini sabaudi del 1418 conservando l’autonomia comunale. Nel periodo risorgimentale Boves dà un suo contributo ai moti insurrezionali ed alle guerre d’indipendenza attraverso l’impiego di suoi figli concittadini, come Tommaso Beraudo, comandante dei Bersaglieri toscani, caduto nella battaglia di Curtatone e Montanara nel 1848.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città si rese teatro di un terribile avvenimento nome come “l’Eccidio di Boves”, in cui morirono diversi partigiani, cittadini e purtroppo anche civili. Il 19 settembre 1943, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, la 1ª Divisione Panzer SS “Leibstandarte SS Adolf Hitler” (uno dei più importanti reparti dell’esercito tedesco) colpì la città dalle colline circostanti, dando fuoco a oltre 350 abitazioni a causa del rapimento da parte dei partigiani del luogo di due soldati tedeschi.
Sono ricordati come eroi i due cittadini bovesani. Antonio Vassallo e il don Giuseppe Bernardi, che coraggiosamente si offrirono da intermediari con i partigiani per negoziare la restituzione dei prigionieri. Il comandante Joachim Pieper, nonostante avesse ottenuto con successo il proprio risultato, decise di aprire lo stesso le ostilità contro la popolazione e fece uccidere Vassallo e il parroco. Per questo motivo la citta di Boves fu insignita nel 1963 e nel 1961 delle medaglie d’oro al valore civile e militare.
Tutti gli anni il 19 settembre si ricorda il gravissimo eccidio della città con una solenne cerimonia alla quale partecipa come di consueto il sindaco di Boves, insieme a molte autorità come lo stesso presidente della regione Piemonte. Nel 2021 l’evento è stato particolarmente importante perché insieme al sindaco del paese della Baviera che ha dato i natali al comandante Pieper (Schondorf), è stato sancito il gemellaggio ufficiale tra le due città. Questo simbolo di pace è stato evidenziato dal monumento eretto nei Giardini Von Stauffenberg a Boves, dal quale emergono i colori della baviera e quelli della regione Piemonte, intrecciati insieme come in un grande abbraccio.
Ho scelto di scrivere un articolo sulla mia città sia per celebrare e ricordare i grandi eventi che l’hanno colpita e sia per sottolineare la forza e l’impegno dei Bovesani che non si sono mai dati per vinti e hanno sempre cercato di ricostruire la loro città anche dopo atti di violenza disumani. Come emerge nel canto in dialetto della città: “L’an brusasa, l’an ruvinase, ma fa gnente, l’uma già ricustruì e ogni tanto ‘s barunuma e cantuma la cansun del nost pais”.